Ultima arrivata in famiglia
La nostra azienda ritiene che il futuro dello stampaggio ad iniezione prosegua di pari passo con lo sviluppo delle presse elettriche. E proprio per questo abbiamo deciso di puntare dritto in questa direzione.
Una delle ultime presse entrate a far parte del nostro parco macchine è proprio una TOYO Si-680-6, totalmente elettrica.
La gamma di macchine a iniezione ” all electric ” del costruttore giapponese Toyo (gruppo Hitachi), distribuite in Europa dalla società bresciana Toyo Europe, prevede modelli con forza di chiusura da 30 a 850 t. La casa giapponese, che costruisce macchine ad azionamento elettrico dal 1984, produce attualmente oltre 3 mila presse all’anno.
Il modello Si-680-6 riduce lo spazio di ingombro. L’unità di chiusura a forma di V permette alte velocità dell’estrazione e realizza cicli più veloci. La forte accelerazione e decelerazione dell’ unità d’iniezione ne fa la migliore della sua classe. Il particolare meccanismo della slitta iniezione previene forze indesiderate sullo stampo e sul piano fisso.
Inoltre, il pannello operativo è molto intuitivo, tutte le videate sono facilmente accessibili dal menù principale per una navigazione ed un accesso istantanei. Il controllo sugli shock di frenatura è una caratteristica aggiuntiva per la stabilità e per la continuità di stampaggio. TOYO ha sviluppato un nuovo concetto di lubrificazione PLASTAR/Grease che permette un risparmio di almeno il 90% del consumo del grasso lubrificante. Il consumo energetico è stato ampiamente ridotto specialmente per macchine di grande tonnellaggio.
TOYO ha sviluppato un’ampia gamma di viti che attraverso i contenitori della tecnologia TOYO possono gestire un’ampia varietà di resine. Il sistema SRC-II assicura una densità uniforme del materiale.
Il principale vantaggio di Toyo in Italia è basato sull’offerta di una tecnologia sperimentata da quasi 25 anni. Le presse a iniezione completamente elettriche Toyo consumano un terzo dell’energia elettrica necessaria per una pressa idraulica tradizionale dando un taglio netto al consumo, riducendo l’investimento iniziale e i costi produttivi futuri.